(Adnkronos) - "La terribile situazione a Gaza ha mostrato a una nuova generazione quanto abbiamo bisogno di un’Europa più forte che promuove la pace". E’ il richiamo che arriva dalla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola nel corso del suo intervento al Meeting di Rimini, enumerando le sfide a cui va incontro il progetto europeo, che "non è definito né completo", e il cui destino "dipende da ciascuno di noi".
"Sì, il mondo è cambiato. Sì, gli Stati Uniti sono più complicati di un tempo. Sì, la guerra in Ucraina aveva messo in luce la nostra dipendenza dalla Russia", enfatizza Metsola prima del riferimento a Gaza, sottolineando poi che "come ha detto Mario Draghi, la forza economica e il soft power dell’Europa non sono più sufficienti per garantire che resti un leader globale", ammonisce.
"Dobbiamo anche rivolgerci a un pubblico più giovane e più scettico sul ruolo dell’Europa nel tracciare una via d’uscita in Medio Oriente e a Gaza, dove la situazione resta orribile. Troppe vittime innocenti, gli ostaggi non sono ancora stati rilasciati, troppi bambini stanno pagando le conseguenze, ieri altri giornalisti sono stati uccisi. Questa situazione è intollerabile", scandisce la presidente. "Vogliamo che le uccisioni cessino, che la sofferenza finisca, che gli ostaggi vengano rilasciati. Non possiamo essere indifferenti. Lo dobbiamo questo a tutte le generazioni future, per aiutare a porre fine a questo ciclo di guerra perpetua. E questo è possibile", aggiunge.
Quindi torna a evidenziare che lo status quo dell’Ue "significa arrendersi, significa lasciare l’Europa ai margini. L’Europa non è stata mai spettatrice nel mondo e non dobbiamo mai abituarci ad esserlo. Siamo leader, dobbiamo solo avere il coraggio di prendere le decisioni necessarie. È tempo di smettere di guardare all’Europa così com’è e iniziare a costruire l’Europa come può e che può essere", prosegue Metsola, spiegando che all’Ue restano "solo due opzioni: un cambiamento coraggioso o la lenta e dolorosa spirale verso l’irrilevanza. Io sostengo il cambiamento".
E per farlo l’Unione europea "deve diventare più agile, più veloce, più giusta, più capace di produrre risultati concreti per le persone", dice Metsola secondo cui "il primo passo per creare le condizioni per una crescita stabile e sostenibile" passa dal semplificare le regole, rafforzare il mercato unico e sviluppare il commercio".
"Approvare 13.000 provvedimenti legislativi nella scorsa legislatura contro solo 3.000 negli Stati Uniti frenerebbe chiunque dal poter guidare la strada verso il futuro. Chiunque", evidenzia la presidente del Parlamento europeo. "Su questo dobbiamo essere onesti con noi stessi, capire dove siamo andati troppo in fretta e dove invece non siamo andati abbastanza lontano", prosegue Metsola, sottolineando che "questa riflessione, questa consapevolezza che oggi deve guidare il nostro modo di governare, legiferare, il lavoro quotidiano che io e i miei colleghi svolgiamo nella vostra casa in Europa".
"L’Europa dovrebbe dare meno lezioni del tono moralista e agire di più", afferma la presidente del Parlamento europeo ricordando che le industrie europee "sostengono milioni di posti di lavoro".
"Io sono orgogliosa delle nostre industrie. Voglio sostenerle, non ostacolarle. In definitiva, il nostro principio è semplice: dove possiamo semplificare dobbiamo farlo, dove occorre correggerci e adattarci alle nuove realtà dobbiamo farlo. Questa è la direzione che stiamo dando al nostro lavoro", prosegue Metsola, riferendosi all’agenda di semplificazione.
"Lo stesso vale per il rafforzamento dei nostri mercati unici nei settori dell’energia, dei servizi bancari, dei mercati dei capitali, delle telecomunicazioni e della difesa. È così che potremo colmare il divario tecnologico con Stati Uniti e Cina: un’integrazione più profonda potrebbe sostenerla, ridurrebbe i costi, aumenterebbe gli investimenti e renderebbe più facile per le imprese operare in tutta Europa", spiega.
"Voglio essere inequivocabile: non esiste alleanza più solida, né sintonia democratica più profonda nella storia del mondo moderno, di quella tra Europa e America. Le nostre aziende sono fondamentalmente integrate, come sono i nostri stili di vita", aggiunge, spiegando che l’accordo commerciale provvisorio è un passo avanti per le nostre relazioni transatlantiche e per la fiducia tra i nostri due continenti" e promettendo che l’Eurocamera farà la sua parte esaminando a fondo l’accordo per garantire che funzioni per le imprese e i consumatori europei.
"Ma dobbiamo anche trasformare questa esperienza in un insegnamento. Dobbiamo guardare oltre, verso partnerships con Africa, con l’America Latina, basate su investimenti e relazioni commerciali solide. Questo è il messaggio che condivido in ogni Paese e che porterò al G7 dei presidenti del Parlamento in Canada la prossima settimana", aggiunge la presidente del Parlamento europeo.