Roma, 5 ago. (Adnkronos) - “Abbiamo chiesto al ministro Valditara se non intenda intervenire in autotutela, adottando iniziative di sua competenza al fine di rivedere la valutazione dei titoli dell’ultimo concorso riservato ai dirigenti scolastici, procedendo alla riparametrazione in maniera proporzionale al concorso ordinario del 2017. Del resto, si tratta di rispettare quanto previsto nell’ordinamento in materia di concorsi pubblici secondo cui la valutazione dei titoli non può determinare un punteggio superiore a 1/3 della valutazione complessiva”. Lo dichiarano in una nota Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Partito democratico e i parlamentari di Camera e Senato D’Elia, Malpezzi, Casu, Crisanti, Rando, Verducci, Camusso, Furlan, Giacobbe, Martella, Rossomando e Tajani, annunciando di aver depositato un’interrogazione alla Camera e al Senato.
“Abbiamo manifestato la nostra preoccupazione rispetto all’incoerenza nella valutazione dei punteggi tra la prova sostenuta espressa in decimi e i titoli che sono rimasti calcolati in trentesimi come stabilito nella tabella A allegata al D.M n.138/2017. Ci domandiamo - ribadiscono i dem - se il Ministro ritenga legittimo applicare senza alcun adattamento la tabella allegata al concorso del 2017 alla procedura concorsuale riservata del 2023, il cui punteggio è definito in decimi, il che significa che i titoli incidono sul merito in misura pari al 300% (invece del 15% come nel vecchio concorso). Un’enormità”.
“Si tratta di una scelta illogica ed irragionevole che si scontra anche con quanto espresso nel parere pronunciato dall’Avvocatura di Stato che ha indicato come necessaria la riparametrazione del punteggio dei titoli. Siamo preoccupati perché in questo modo si rischia che ricorsi e contenziosi blocchino ulteriormente la procedura. Si corregga questo errore evitando un’ immotivata oltre che ingiusta disparità di trattamento”, concludono i parlamentari del Partito Democratico.