Riforme: Zaia, ’con Meloni si fanno e Italia conta, dico sì a scudo penale amministratori’

Roma, 8 ago. (Adnkronos) - "Stiamo cambiando questo Paese con le riforme che, da anni, erano state promesse e usate come specchietto per le allodole da tanti governi, senza arrivare a nulla di concreto. Ora lavoriamo sull’autonomia, sul premierato. Con questo Governo guardiamo al futuro del Paese. E, mi creda, grazie alla Meloni, anche all’estero sono tornati ad accorgersi di noi". Lo afferma in una intervista a ’Il Tempo’ il governatore del Veneto Luca Zaia, che promuove a pieni voti la premier: "sta facendo un ottimo lavoro. Finalmente si torna alla politica estera di alto profilo come quella vissuta con Berlusconi. Oltre alla diplomazia, la premier è riuscita a creare rapporti personali, utili al Paese. Dal 2011 non si vedeva qualcosa del genere. L’immagine dell’Italia è cambiata a livello internazionale. Contiamo di più e a dirlo i fatti, non le parole".

La battaglia sull’autonomia? "Sul referendum la Corte non si è ancora espressa - fa notare -. Ma è bene far notare che non ci sono stati neppure 5 Consigli regionali d’accordo sul proporlo. Sono arrivate 500mila firme. Ma ricordo anche che solo in Veneto ne abbiamo raccolto 2 milioni e 328mila a favore dell’Autonomia. Chi chiede a gran voce di abolire la legge rischia di essere albero che cade in una foresta che cresce. Cambiamo questo Paese, tutti assieme".

Zaia torna sulla anche sulla proposta targata Lega dopo il ’caso Toti’. "Non stiamo parlando di impunità, ma di immunità. La giustizia deve essere uguale per tutti. Detto ciò, un amministratore è chiamato a scegliere e quando lo fa può anche sbagliare. Il paradosso è che in Italia, per paura di essere incriminati, non si decide più nulla. Così, però, si porta il Paese alla paralisi. Con il Covid, prima dei lockdown ho dovuto bloccare il carnevale di Venezia, chiudere teatri, sale cinematografiche e quant’altro, pur di salvaguardare la salute della propria gente. Se fosse stata una banale influenza? Sarei per anni in tribunale".

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