Roma, 31 lug. (Adnkronos) - “Fermo restando il rispetto per tutti gli orientamenti sessuali, disconoscere le differenze biologiche tra un uomo e una donna è cosa priva di qualsiasi fondamento scientifico. Basta guardare la massa muscolare di un fisico maschile e quella femminile per rendersene conto. Far combattere sul ring due sportivi di sesso diverso è un attentato alla sicurezza delle donne. Apprendere che un ragazzo si scontrerà con la nostra atleta Angela Carini ci lascia sgomenti e preoccupati". Lo afferma Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Camera.
"La stessa ideologia paradossale che assilla la nostra società vedendo patriarcato in ogni gesto o frase, talvolta del tutto normali, ci porta oggi -aggiunge- a dover accettare che un uomo biologico picchi una donna in mondovisione, perché nella ‘gerarchia woke’ il trans batte la donna. Il Cio ha deciso di ignorare sia la voce della scienza che ci dice che il pugno di un uomo ha il 160% della potenza in più rispetto a quello di una donna, sia la voce di una precedente avversaria di Khelif, che ha dichiarato di non aver mai sofferto tali colpi in 13 anni di carriera da professionista e di sentirsi fortunata per non aver subito traumi gravi durante l’incontro. Questo evento manda un messaggio orribile e mette in condizioni di pericolo e difficoltà la donna in quanto tale, a cominciare dalla nostra pugilessa: se passerà infatti il concetto dell’equiparazione universale, anche fisica, tra uomo e donna, verrà meno uno dei principi che inibiscono in partenza l’uso della violenza sulla donna".
"La vigliaccheria nell’approfittarsi di un evidente squilibrio fisico a suo svantaggio. Dobbiamo liberare il Cio e lo sport -conclude Rampelli- da personaggi così accecati dall’ideologia”.