Roma, 27 lug. (Adnkronos) - “Da anni il mondo dello sport dibatte sugli atleti transgender e sugli evidenti rischi di discriminazione ai danni delle donne causata dall’apertura delle competizioni femminili a questi atleti. Non a caso, molte federazioni sportive internazionali ne hanno vietato la partecipazione ai Giochi 2024. Eppure, forse non a caso, la cerimonia olimpica di ieri sera sembra aver dato la sua risposta culturale: non c’è più limite al ‘transgenderismo’, cioè l’ideologia transgender elevata a modello assoluto, persino nel tempio dello sport mondiale. E d’altronde se nell’Europa che fu cristiana ‘L’ultima cena’ viene celebrata da drag queen, quanto potrà ancora reggere quella barriera di buon senso e dati scientifici eretta a difesa dei valori sportivi?" Lo afferma il capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo Carlo Fidanza.
"Non è questione -aggiunge- di diritti individuali, che ovviamente nessuno discute, ma appunto di buon senso, fair play e lealtà sportiva. Valori antichi e nobili, trafitti ieri sera in mondovisione, nella patria di De Coubertin, con un colpo di ghigliottina woke”.