Roma, 29 lug. (Adnkronos) - “Proteggere gli italiani, civili e militari, in Libano e operare perché non ci sia un’escalation bellica con Israele". Sono i due obiettivi immediati che il ministro degli Esteri indica - in un’intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale - poche ore dopo l’attacco di Hezbollah al campetto di calcio dei ragazzi israeliani drusi uccisi sul Golan e il divampare di un nuovo, grave focolaio di crisi in Medio Oriente.
"I rischi ci sono, ma è nostro compito agire per ridurli - spiega Tajani - Abbiamo in Libano due contingenti militari, uno a Beirut e un altro con l’Unifil lungo i confini, e 3mila civili italiani, molti dei quali con doppio passaporto. Garantire la sicurezza ai nostri connazionali è, dunque, la prima missione. Sono in contatto costante con il ministro Crosetto e con il nostro ambasciatore. La nostra Unità di crisi è mobilitata e in piena attività. Dunque, da un lato nessun italiano deve recarsi in quelle zone e, dall’altro, siamo pronti all’evacuazione dei civili se la situazione peggiora".
"Da qui i nostri sforzi - conclude il ministro - anche attraverso contatti con i ministri degli Esteri israeliano e libanese, per evitare l’aggravarsi e l’allargarsi del conflitto. Anzi, auspico che il summit che si è tenuto a Roma tra i servizi segreti americani e israeliani e i negoziatori arabi possa far fare passi in avanti alla de-escalation".