Roma, 6 ago. (Adnkronos) - "Un caso di pubblicità ingannevole". Così il Pd definisce il piano Mattei oggi in un conferenza stampa alla Camera dopo i lavori in commissione Esteri sul provvedimento. "Da parte nostra -sottolinea la capogruppo dem a Montecitorio, Chiara Braga- c’è una forte critica all’impostazione del piano Mattei da parte del governo. I punti di critica sono diversi: dalla costruzione della governance al tema della risorse alla mancanza di una coerenza del piano con gli obiettivi europei, in particolare quelli del Green Deal", un progetto "che risponde più a logiche di politica interna".
Aggiunge Peppe Provenzano, responsabile Esteri del Pd: "Se l’idea era quella di rendere protagonista l’Italia nelle relazioni con l’Africa, noi abbiamo provato a prendere sul serio questo proposito, ma il governo italiano non lo ha fatto. Perchè questo piano Mattei rappresenta un caso di pubblicità ingannevole", anche nel titolo "perchè non è un piano e dello spirito di quel grande antifascista che è stato Mattei ha davvero poco. Mancano risorse e manca il coinvolgimento dell’Europa".
Entra nel dettaglio Lia Quartapelle: "E’ giusto che l’Italia rilanci il rapporto strategico con l’Africa ma qui non c’è un piano, semplicemente un elenco, e manca della strategia e strumenti necessari per un rapporto diverso con l’Africa. Il piano non stanzia alcun fondo aggiuntivo: Francia e Germania stanziano dalle 3 alle 5 volte più fondi dell’Italia. Poi c’è la questione del personale: non chiediamo che l’Italia arrivi alla Germania che ha 25mila persone nella cooperazione" ma almeno alla Francia "che ne ha 3000" mentre nel nostro Paese "sono 280". Insomma, non quanto necessario per avviare "un new deal nei rapporti con l’Africa", evidenzia Laura Boldrini: "Noi avevamo colto il piano Mattei senza pregiudizi ma dopo annunci roboanti, ci siamo trovati davanti un documento senza visione e strategia".
Si tratta, prosegue Boldrini, "di un piano sostanzialmente commerciale e si prendono progetti già esistenti e gli si mette il bollino ’piano Mattei’. E’ il gioco delle tre carte: leggi 5 miliardi e mezzo e dici ’che bell’investimento’. E poi si scopre che sono cifre già stanziate: 3 miliardi dal fondo italiano per il clima e 2 miliardi e mezzo dal fondo della cooperazione. E’ una presa in giro".
Fondo clima, osserva Enzo Amendola, che "risale al governo Draghi. Ma un fondo non è un bancomat : prendi i soldi e ci fai quello che vuoi. Dopo due anni di annunci roboanti, ci aspettavamo che il Parlamento fosse investito di un progetto modello Pnrr con obiettivi e fondi. E invece ci siamo trovati davanti uno ’svuota cassetti’, hanno preso i progetti che c’erano e li hanno inseriti, ce n’è uno addirittura del 2013...". Il Pd ha quindi presentato un contro parere sul piano di 5 pagine e con Amendola lancia un appello al governo perchè riveda il documento presentato: "Chi ha prodotto questo documento si faccia una serena vacanza e torni a settembre con qualcosa di più presentabile per il Parlamento".