Roma, 8 ago. (Adnkronos) - "Quanto accaduto 68 anni fa a Marcinelle segna indelebilmente la nostra storia. Quello fu uno spartiacque della storia europea ed italiana che rappresenta la fine di una narrazione del nostro Paese per aprirne una nuova: l’emigrazione ieri e la mobilita’ oggi sono uno dei patrimoni tra i piu’ significativi, che l’Italia puo’ vantare. L’Italia è una Repubblica nata sull’emigrazione". Lo ha detto Toni Ricciardi, vicepresidente del Pd e storico delle migrazioni, ai microfoni di Agorà a margine delle celebrazioni che si stanno svolgendo a Marcinelle.
"Questa immane tragedia trovò una prima risposta l’anno seguente con il Trattato di Roma, che a sua volta sancì l’inizio dell’apertura verso la libera circolazione a cui seguì il boom economico. Allo stesso tempo -prosegue Ricciardi- Marcinelle segna una frattura perché diede avvio al processo di integrazione europea, anche e soprattutto grazie al contribuito dei 14 milioni di italiane ed italiani trasferitisi per periodi medio-lunghi nei vari Paesi europei, dal 1946 alla fine degli anni Settanta. Ed è proprio il processo di integrazione in Europa che offre la risposta decisiva a una fase di malessere nei confronti dell’Italia".
"Una tragedia che viene raccontata per la prima volta in presa diretta e produce il cambio della percezione che si aveva degli italiani che, per la prima volta, vennero giudicati come parte integrante di una comunità e non in modo ostile. Sono proprio le catastrofi che segnano questi punti di non ritorno. La nostra immigrazione clandestina, il reclutamento irregolare di allora ci ricordano molto di quello a cui assistiamo oggi. Marcinelle non è solo storia del lavoro e storia di sfruttamento ma anche storia di processi economici e migratori che tuttora si somigliano e che dovremmo imparare a leggere", conclude.