Milano, 7 ago. (Adnkronos Salute) - La premier Giorgia Meloni è tornata proprio in questi giorni a parlare della sua scelta di portare la figlia Ginevra con sé nel suo viaggio in Cina. Non è la prima volta che accade e che questa sua scelta accende il dibattito fra chi approva la visione di Meloni mamma e chi la critica. "Avrei dovuto lasciare mia figlia a casa, magari a casa di amici?", ha obiettato la presidente del Consiglio, dicendosi convinta che "ogni mamma sappia cosa sia meglio per la sua prole e debba scegliere in libertà". E aggiungendo anche un elemento: "Se io, che sono presidente del Consiglio, riesco a dimostrare che il mio incarico è compatibile con la maternità, allora non ci saranno più scuse per quelli che usano la maternità come pretesto per non far avanzare le donne sul posto di lavoro". Per il pediatra Italo Farnetani la linea della premier di farsi accompagnare nelle sue trasferte di lavoro dalla figlia è da promuovere, ma non solo per una questione di conciliazione vita-lavoro.
"Tutti hanno affrontato il problema dal punto di vista degli adulti - commenta all’Adnkronos Salute - e di come una donna possa far coesistere un lavoro anche a più alti livelli con la maternità. Però nessuno ha affrontato l’argomento dal punto di vista della bambina". Per Farnetani va infatti evidenziato anche che la piccola "sarà sicuramente tornata a casa" con un invisibile bagaglio in più: "Uno sviluppo psicologico aumentato - illustra il pediatra - dovuto alle stimolazioni provenienti da ambienti nuovi, persone nuove, abitudini nuove che avrà osservato". Ma l’esperto assicura: tutti possono essere ’figli di Meloni’. Nel senso che non serve andare a migliaia e migliaia di chilometri di distanza. "Le stimolazioni che arrivano dal conoscere ambienti, abitudini e persone nuove non sono limitate esclusivamente a un viaggio fatto con la mamma presidente del Consiglio" in Cina o in altre mete remote, "ma sono a disposizione di ogni bambino anche se gli ambienti nuovi si trovano vicino casa", fa notare il professore ordinario di Pediatria dell’università Ludes-United Campus of Malta.
In altre parole, l’importante è nutrire i giovani cervelli di esperienze, è "poter ottenere delle stimolazioni socio-culturali e ambientali nuove. Il cervello del bambino - spiega Farnetani - incamera queste nozioni che dunque andranno ad aumentare il proprio archivio di conoscenze ed esperienze". Da qui un appello: "In questo periodo in cui la maggioranza dei bimbi vivrà alcuni giorni di vacanza in ambienti esterni e diversi da casa, tutti loro si troveranno in una situazione analoga. Forse in un contesto diverso da quello che ha vissuto la figlia della Meloni, ma tutte le esperienze sono importanti. Invito pertanto tutti i genitori, sia che vadano in vacanza sia che restino in città, a sfruttare questi giorni di ferie o di riposo - anche se parziale - per far conoscere ambienti e realtà nuove ai propri figli".