Roma, 30 lug. (Adnkronos) - Gli agenti di commercio vorrebbero includere anche gli influencer tra i contributori della Fondazione Enasarco, ovvero il loro ente previdenziale, in quanto svolgono in modo continuativo l’attività di promuovere i prodotti di un’azienda. Sono decine di migliaia, fino a 65mila insieme ad un variegato popolo di partite Iva e mediatori, i possibili nuovi scritti e contributori. Ed è così che il presidente, Alfonsino Mei, dal palco dell’assemblea che si è svolta a Roma, forte di una recente sentenza del Tribunale di Roma, ha lanciato un nuovo appello affinché questa si fermi questa "una vasta platea che elude i versamenti contributivi alla Cassa, rischiando di minarne la sostenibilità nel lungo periodo e causando uno squilibrio concorrenziale tra i professionisti che versano il dovuto e chi non lo fa" ha bacchettato Mei sollecitando una revisione normativa e auspicando che ciò avvenga con la prossima legge di bilancio.
Ma gli influencer non ci stanno. Almeno una parte di coloro che viene rappresentata dall’associazione italiana Content & Digital Creators. "Sono due mestieri, e quindi due comparti, completamente differenti" commenta Sara Zanotelli, presidente dell’associazione. "La questione come rappresentata da Enasarco è erronea in quanto non tiene presente il variegato ed altamente complesso mondo dei digital e content creators, e si appiattisce sul presupposto, errato, che influencer e agente di commercio siano sinonimi" replica Zanotelli.
"In realtà anche la fattispecie analizzata dal Tribunale di Roma nella nota sentenza 2615/2024 che pare abbia dato la stura alle pretese di assoggettamento a contribuzione da parte di Enasarco, - spiega la presidente dell’associazione italiana Content & Digital Creators - non fa altro che andare a sanzionare un comportamento specifico che ha poco a che vedere con il vasto mondo della digital economy. Infatti l’applicabilità della figura professionale dell’agente di commercio e il conseguente assoggettamento alla contribuzione Enasarco, non è applicabile agli influencer. Si tratta, infatti, in questi casi di attività con modelli di business di natura commerciale o di spettacolo con rimandi quindi alla Cassa Inps Gestione Commercianti o Inps Ex Enpals".