Roma, 13 ago. (Adnkronos Salute) - Nei giorni scorsi un neonato di 21 giorni è stato ricoverato per Covid nella terapia intensiva dell’ospedale di Chieti, riaccendendo le luci sulla diffusione del Sars-CoV-2 nella popolazione. "Nell’ultimo mese negli accessi al nostro pronto soccorso vediamo bambini con stati febbrili dovuti a diversi virus nonostante qualcuno possa pensare che queste situazioni sono più frequenti durante l’inverno. Poi ci sono tantissimi traumi, un classico dell’estate perché i bambini vivono all’aperto, e effettivamente i casi di Covid sono lievemente più alti rispetto al mese precedente, parliamo di 2-3 al giorno, ma niente di allarmante o eclatante". A fare il punto per l’Adnkronos Salute è Sebastian Cristaldi, responsabile del Dea II livello dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Bambini che arrivano con colpi di calore? "Molto rari - chiarisce - sono più preservati dalle famiglie rispetto ai rischi del sole e dell’afa, sono arrivati in pronto soccorso 2-3 turisti di 13-14 anni ma niente di preoccupante".
"Il tampone Covid non è più obbligatorio per accedere in ospedale ma noi abbiamo situazioni particolari come pazienti pediatrici oncologi, trapiantati e con problemi cardiologici quindi - prosegue il medico - se arriva un piccolo paziente che ha necessità di un ricovero e presenta sintomi evidenti (febbre mal di gola) probabilmente legati alla positività al Covid andiamo a fare il tampone. Se non ci sono segnali evidenti non facciamo nessun test".
Siamo in una fase dell’anno dove ci sono comunque meno accessi al pronto soccorso pediatrico più conosciuto nella Capitale e non solo? "Io lavoro da tanti anni ad agosto - risponde Cristaldi - Negli ultimi 15 anni facevamo 80-90 accessi nelle 24 mentre oggi siamo stabilmente tra 130-140 che sono numeri invernali. Diciamo che in estate, di solito, finiscono i casi respiratori e iniziano i traumi. Poi - conclude - abbiamo anche tanti turisti con quadri di patologie compatibili con la stagione".