Roma, 7 ago. (Adnkronos) - “La norma del dl carcere che prevede la possibilità del carcere per donne incinte con bambini di età inferiore a 3 anni non è una forma di protezione come vuole farci intendere l’On. Matone, ma una forma di annientamento della dignità del minore: nessun minore, nessun bambino ha mai avuto alcun tipo di beneficio nell’essere recluso con la propria madre in qualsiasi tipo di struttura”. Così in Aula a Montecitorio Riccardo Magi, segretario di +Europa.
“Dall’intervento della collega Matone abbiamo appreso due cose: la prima è che il governo sta legiferando in maniera etnica, la seconda è che siccome siamo impotenti nei confronti di chi davvero è ai vertici di un meccanismo di racket e non riusciamo a punire chi compie questi reati, allora il governo intende prendersela con le vittime, con le donne vittime di soprusi. E, più indifesi ancora di queste vittime, sono i minori. Arrestare le madri vittime di un meccanismo di sopraffazione e i loro figli non è la strada giusta per chiudere i campi rom. Quello che serve - conclude Magi - è far uscire queste persone dalla dimensione del campo non con il carcere ma con percorsi lavorativi e abitativi alternativi a quella situazione di sfruttamento”.