Milano, 2 ago. (Adnkronos Salute) - Contagi ancora in aumento in Italia. Nella settimana dal 25 al 31 luglio sono stati segnalati 17.008 nuovi casi di Covid, in aumento del 24% circa rispetto ai 13.672 della settimana precedente. Stabili i morti: 54 contro 53. L’incidenza sale del 26% (da 23 a 29 casi per 100mila abitanti). Un incremento inferiore rispetto al +50% e oltre registrato nel periodo 18-24 luglio sui 7 giorni precedenti. E’ quanto emerge dal monitoraggio della cabina di regia ministero della Salute-Istituto superiore di sanità.
L’indice di positività cresce di 3,1 punti percentuali, dal 13,8% al 16,9%.
Quasi 9mila dei nuovi positivi sono concentrati tra Campania, Lombardia e Lazio, che si confermano le regioni con più casi: rispettivamente 3.071, 2.957 e 2.450. Sotto i 2mila casi le altre regioni/province autonome.
L’incidenza sale a 29 casi per 100mila abitanti, quando era di 23 casi per 100mila abitanti. L’incidenza più elevata è stata riportata nella regione Campania (55 casi per 100mila abitanti) e la più bassa nelle Marche (1 caso per 100mila abitanti)". Quanto all’Rt, "l’indice di trasmissibilità calcolato con dati aggiornati al 31 luglio e basato sui casi con ricovero ospedaliero - prosegue il report - al 23 luglio è pari a 1,19 (1,11-1,28), sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente (Rt 1,24 al 15 luglio, 1,14-1,35)".
Sul fronte ricoveri, "al 31 luglio l’occupazione dei posti letto in area medica è pari al 3% (1.829 ricoverati) - riporta il monitoraggio - in leggero aumento stabile rispetto alla settimana precedente (2,4% al 24 luglio). In lieve aumento anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,6% (55 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (0,4% al 24 luglio)".
Il tasso più alto di incidenza settimanale si registra fra gli 80-89enni e gli ultra 90enni, indica il monitoraggio. Il dato è in aumento nella maggior parte delle fasce d’età. L’età mediana alla diagnosi è di 60 anni, stabile rispetto alla settimana precedente. Stabile anche la percentuale di reinfezioni, pari al 48% circa.
Anche i tassi di ospedalizzazione e mortalità sono più elevati nei grandi anziani. Nelle fasce d’età 80-89 anni e over 90 il tasso di ospedalizzazione è rispettivamente pari a 68 e 118 per milione di abitanti (era di 47 e 86 per milione la scorsa settimana), mentre il tasso di ricovero in terapia intensiva è di 1 per milione (stabile) in entrambe le fasce. Il tasso di mortalità è pari a 4 per milione (stabile) fra gli 80-89enni e a 8 per milione (in calo) tra gli over 90.
In Italia corre la variante Covid KP.3.1.1, figlia della KP.3 a sua volta discendente di JN.1. Se a giugno il nuovo mutante di Sars-CoV-2 è stato responsabile di quasi un quinto delle infezioni registrate nel nostro Paese (18,7%, un balzo rispetto all’1,9% di maggio), a luglio sembra essere salito a oltre il 31%. Più di 3 casi su 10 sarebbero quindi riconducibili a KP.3.1.1. "Dati preliminari relativi al mese di luglio 2024 (al 29 luglio) - si legge nel monitoraggio della cabina di regia ministero della Salute-Istituto superiore di sanità - evidenziano la co-circolazione di differenti sotto-varianti di JN.1 attenzionate a livello internazionale. Tra questi, in crescita la proporzione di sequenziamenti attribuibili al lignaggio KP.3.1.1 (a luglio 31,5%), oggetto di monitoraggio internazionale (Vum), caratterizzato dalla delezione del residuo di serina in posizione 31 della proteina Spike".