Roma, 18 ago. (Adnkronos) - "Non si tratta di un tema di maggioranza ma trasversale, come per definizione lo sono i diritti. Esistono diverse sensibilità, che appunto il Parlamento rappresenta. Berlusconi lasciò sempre libertà di voto sul tema dei diritti, in questo caso in più c’è da affrontare una realtà con cui già facciamo i conti. L’idea che giovani dal colore della pelle diverso dal nostro che vivono qui, si sono formati qui, sono integrati, non possano automaticamente acquisire la cittadinanza dopo un percorso prestabilito, ci allontana dal concetto di integrazione, di modernità". Lo ribadisce Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Camera, in un’intervista al ’Corriere della Sera’.
"La maggioranza di governo, anche se non fosse unita, certamente non andrebbe in crisi. I diritti -ricorda- non sono né bandierine da sventolare né un’arma con cui scardinare gli schieramenti. Fi ha la volontà di andare avanti. Lavoreremo con la commissione interna del partito sui diritti, che volle lo stesso Berlusconi e che portò, con l’allora ministra Carfagna, alle prime aperture sul tema dei diritti delle coppie omosessuali e sulla omogenitorialità. È nel nostro Dna".