Carceri: sale la rabbia tra le sbarre, boom di proteste e aggressioni a poliziotti

Milano, 5 ago. (Adnkronos) - Le rivolte nel carcere minorile Beccaria, la devastazione dietro le sbarre a Torino, le tensioni legate al sovraffollamento che non risparmiano nessuna struttura detentiva. Negli ultimi anni il numero di proteste e aggressioni alla polizia penitenziaria è esploso. E’ uno degli elementi che emerge nell’ultima audizione al Senato del garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. Dal 2016 al 2023 il numero degli eventi critici è "drasticamente aumentato" si legge nella relazione: dai 63.897 del 2016 ai 153.145 del 2023 e il 2024 rischia di essere un tragico anno record.

In particolare le aggressioni, i gesti auto lesivi, le manifestazioni di protesta collettiva e individuale hanno registra un "forte aumento": nel 2016 complessivamente erano 26.329 mentre nel 2023 ne sono state registrate 36.729. L’ultima rilevazione, al 31 luglio del 2024, mostra un quadro allarmante con dati che, in alcuni casi, in solo pochi mesi superano le statistiche dell’intero 2023. Nei primi 7 mesi di quest’anno si segnalano da parte dei detenuti 163 rifiuti di rientrare nelle celle (contro i 98 episodi del 2023), 12.680 inosservanze agli obblighi, 1.058 intimidazioni o sopraffazione di compagni (contro i 936). Tra le manifestazioni di protesta collettiva emergono 14 scioperi della fame o della sete (10 lo scorso anno) ben 4.567 le iniziative individuali su questo fronte, inoltre si contano nove astensioni dal lavoro o da attività ricreative, 388 proteste ’rumorose’ nelle celle (si battono gli oggetti contro le sbarre) contro i 281 episodi del 2023. I suicidi a quota 58, secondo i dati del Garante, hanno già superato quelli dell’intero 2023 (40), cosi come i tentativi di togliersi la vita: 1.211 contro i 1.118 dello scorso anno.

E crescono, oltre ai dati di chi per protesta rifiuta le cure, anche le aggressioni al personale: gli agenti della Polizia penitenziaria aggrediti nei primi sette mesi dell’anno sono 1.194 (978 nell’intero 2023), mentre nei confronti del personale amministrativo ne risultano 56 (37 lo scorso anno). "E’ ipotizzabile - si legge nell’analisi - che all’aumentare del sovraffollamento si possa associare un incremento degli stessi, in particolare di quegli eventi critici che, più di altri, sono espressione del disagio detentivo, quali atti di aggressione, autolesionismo, suicidi, tentativi di suicidio, omicidio, aggressioni fisiche al personale di polizia penitenziaria e al personale amministrativo". Oggi i detenuti sono 61.140 a fronte di una disponibilità di 46.982 posti, con un indice di sovraffollamento del 130,06% a livello nazionale e con San Vittore che, a causa alcuni reparti chiusi, detiene il triste primato tra i 190 istituti in Italia con un indice di sovraffollamento che si attesta al 231,15%.

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