Roma, 30 lug. (Adnkronos) - Assicurare che i proventi delle aste derivanti dalla prossima implementazione delle misure nazionali di recepimento della nuova direttiva comunitaria in materia di ets vengano impiegati per adottare misure di decarbonizzazione nei settori che li hanno prodotti. Questo quanto richiesto dalle associazioni Anfia, Anita, Confitarma, Assogasliquidi-Federchimica, Unem al Governo ed alle Commissioni Parlamentari che stanno analizzando il testo di decreto legislativo di recepimento ed in linea con quanto indicato anche nella memoria di Confindustria depositata presso le Camere con riferimento a tutti i settori coinvolti dalla normativa ets.
Le Associazioni – in vista della prossima adozione dei pareri parlamentari e della definitiva approvazione del decreto da parte del Consiglio dei Ministri – evidenziano l’assoluta necessità di integrare il provvedimento con l’esplicita previsione di impiego dei proventi delle aste ets generati dal settore dei trasporti per adottare misure volte a: incentivare lo sviluppo dei carburanti alternativi come definiti dal Regolamento (Ue) 2023/1804 nel settori del trasporto sia stradale che marittimo; sostenere il rinnovo del parco circolante con veicoli a zero e basse emissioni alimentabili con carburanti alternativi e il rinnovo delle flotte navali; contenere i costi connessi all’acquisto degli stessi carburanti; incentivare l’intermodalità anche nel trasporto delle merci.
Le scriventi associazioni, nell’auspicare che i dicasteri competenti sulle materie indispensabili alla decarbonizzazione del trasporto stradale e del trasporto marittimo siano dotati di risorse e strumenti adeguati, ribadiscono con forza che solo in questo modo sarà possibile garantire che gli obblighi derivanti dalla nuova normativa ets rappresentino non solo un vincolo, ma un’occasione utile a rendere la transizione energetica del trasporto di persone e merci economicamente sostenibile per i cittadini e le imprese e concretamente attuabile.