Roma, 1 ago. (Adnkronos) - Matteo Renzi e Carlo Calenda "sono importanti personalità ma non possono essere, come nel passato, i protagonisti" dell’area ’centrista’ del centrosinistra. Lo dice Goffredo Bettini del Pd al Corriere della Sera mettendo in chiaro di "non aver alcun veto" ma sottolineando l’esigenza di "un soggetto liberale ampio con nuovi leader".
"Il centrosinistra si può definire in tanti modi. Già dieci anni fa usavo il termine ’campo largo’. Non una somma di partiti, piuttosto un sentimento, un impeto etico e ideale, una visione dell’Italia, un programma di priorità. In questo quadro l’anima liberale è essenziale. Ci sono grandi energie civiche, di governo delle città, politiche, intellettuali, in grado di rappresentare questo spazio politico, entrato in crisi per i conflitti tra Renzi e Calenda. Verso i quali non ho alcun veto, ma dai quali non partirei nel costruire il nuovo, se fossi un uomo di centro. Sono importanti personalità ma non possono essere, come nel passato, i protagonisti".
"La Schlein ha detto: ’Via i veti’. Renzi ha risposto: ’Io ci sto’. Ha compiuto una scelta politica: il Terzo Polo non esiste più e abbiamo di fronte un governo pericoloso, io sto con il centrosinistra. È stato giusto, da parte nostra, aprire. Ma è un punto di partenza. Ora va costruita l’alleanza. Seriamente e nei tempi giusti. Significa da subito battaglie comuni nella società, alleanze possibili alle regionali, confronto di merito e, ripeto, un soggetto liberale ampio con nuovi leader. Lo stesso Renzi ha detto più volte che non intende dare le carte. Aprire un processo e starci dentro è cosa diversa che porsi come l’unico interlocutore di una nuova fase. Questo sarebbe sbagliato, per Italia Viva e l’insieme dell’alleanza. Già in questi giorni si avvertono da più parti disagi e malumori".