Roma, 17 ago. (Adnkronos) - "Apprendo con sollievo che la dottoressa Carlotta Nonnis Marzano avrebbe rinunciato all’incarico di assessore al Comune di Bari. Scrivere post vergognosi sul Papa, definire i membri del Governo viscidi discendenti dei fascisti, bollare i partecipanti al G7 in Puglia come inutili parassiti che senza protezione delle ’Forze dell’Ordine’ (scritto proprio così, con le virgolette) non tornerebbero vivi a casa va molto al di là della libera manifestazione del pensiero. La libertà di espressione non può essere invocata per giustificare affermazioni che, invece di contribuire a un dibattito civile e costruttivo, inneggiano alla violenza o minano la dignità delle istituzioni. Non si tratta di censurare le opinioni dissenzienti, ma di garantire che il discorso pubblico rimanga uno strumento di progresso e non una piattaforma per diffondere messaggi pericolosi". Lo afferma Davide Bellomo, deputato della Lega e componente della commissione Giustizia della Camera.
"Chi ricopre incarichi amministrativi -aggiunge- ha una responsabilità ancora maggiore: le parole contano e hanno il potere, specie se incitano all’odio e alla violenza, di influenzare le azioni. Se il passo indietro della Nonnis Marzano è stato indotto dal sindaco, ci troviamo di fronte all’immediata correzione, da salutare sempre con favore, di un errore grave commesso da Leccese. Restano tuttavia molti interrogativi sulla scelta operata e su cosa l’abbia guidata. Non posso e non voglio credere che nessuno sapesse di questi post deliranti, al limite del rilievo penale. In un momento in cui la nostra città affronta sfide complesse, non possiamo permetterci ambiguità o la reiterazione di errori che appartengono a un passato da dimenticare".
"Di compagni che sbagliano -conclude Bellomo- ne abbiamo conosciuti già tanti. Sono certo che il sindaco farà chiarezza, e magari anche tesoro, di un episodio solo in apparenza secondario”.